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collettivo - DEDALUS

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C'era a Cosenza il circolo culturale Mondo Nuovo, un luogo,come si diceva allora antagonista alla cultura ufficiale, un luogo ricco di fermenti politici e culturali: proiezioni di film altrimenti infruibili, dibattiti, concerti ,recitals,erano la cifra distintiva del circolo.
Fu lì che ci conoscemmo, e potemmo conoscere Lelio Basso, NutoRevelli, Vittorio Foa, Sergio Boldini, Caterina Bueno, Ignazio Buttittae Rosa Balistreri con la quale, tra l’altro, avemmo una sorta di debutto artistico: noi, ancoranon completamente a nostro agio sul palcoscenico, piacemmoa Rosa che volle suonassimo con lei in alcuni suoi concerti. Il nostro intento era riproporre forme comunicative e comportamenti espressivi delle comunità subalterne, nell’intento di dare un originale ed operativo contributo al recupero dialettico della memoria storica collettiva. Tale riproposizione filologica però contrastava con il bagaglio musicale che ognuno di noi in maniera diversa si portava dietro:la musica classica, il jazz, la musica tradizionale, influenze di altre culture musicali, la poesia, ci indussero fatalmente ad abbandonare la musica popolare in senso stretto nel tentativo di cogliere un terreno d’incontro fra più culture.
Fu allora che pubblicammo il nostro primo disco auto prodotto“singolare femminile” (1989) un esperimento di ethno-jazz che Marcello Rosa, noto musicista jazz recensì come “progetto originale e coraggioso, notevole e lodevole tentativo di affrancarsi dalla squallida pacchianeria imperante”.
Nel 1990 facemmo un breve salto nel passato pubblicando su commissione della Regione Calabria “la terra delle ginestre”,un doppio album di brani rigorosamente tradizionali, quindi tornammo ad approfondire lo studio poetico e musicale alla ricerca di una nostra originale identità espressiva. Nel 1998 venne pubblicato per l’etichetta discografica Teatrodel Sole di Palermo il cd “dedalus” che segnò un punto di svolta per la nostra musica: pur col variare di alcuni componenti del gruppo, pur con collaborazioni di musicisti “esterni”,l’impatto, la musicalità, la poetica rimaneva invariata; avevamo trovato “l’assetto” definitivo. Il 2003 pubblicammo il cd auto prodotto “Baghdad”, disco che però non ebbe la nostra dovuta attenzione nella diffusione. La scomparsa immatura di Enzo Costabile,compagno di viaggio e autore dei testi delle nostre canzoni,provocò una battuta d’arresto al lavoro del “Collettivo”.C’è voluto del tempo per metabolizzare questa perdita e infineattingendo alla copiosa produzione poetica e letteraria di Enzo, pur senza il gusto del “contraddittorio”, abbiamo portato a termine “mari” per l’etichetta discografica “Zone di Musica” di Roma, partecipando al Premio Tenco 2010 e risultando fra i primi cinque finalisti.Nel 2012 nell’ascoltare Franco Araniti declamare una sua poesia in gergo ammascante, ci siamo, come lui stesso direbbe, innamorati a “primo udito” di questo strano linguaggio un tempo usato dai calderai calabresi, imboccando così una nuova strada,percorsa insieme al glottologo prof. John Trumpered alla prof.ssa. Marta Magdalon, che ci ha portato alla pubblicazione del libro+cd “Ammasca” per la casa editrice “La città del Sole” di Reggio Calabria. Anche con questo lavoro abbiamo partecipato al Premio Tenco 2012 risultando al secondo posto fra i primi cinque finalisti. Oggi ci sono altri “lavori in corso”, ma per saperne di più bisognerà aspettare la revisione di questa modesta autobiografia.

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discografia

Baghdad

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il loro viaggio culturale-artistico-musicale comincia da quello scantinato di via Mari, sede del circolo culturale Mondo Nuovo, sul finire degli anni ’60. Il collettivo nasceva con l'intento di riproporre forme comunicative e comportamenti espressivi propri delle comunità subalterne, contribuendo al recupero della memoria storica collettiva. Il primo disco autoprodotto, Singolare femminile (1989) è un esperimento di ethno-jazz. Nel 1990 pubblicano su commissione della Regione Calabria La terra delle ginestre, un doppio album di brani tradizionali. Nel 1998 è la volta dell’album Dedalus che segna un punto di svolta: vi partecipano musicisti “esterni”, variano alcuni componenti del gruppo, e il collettivo trova “l’assetto” definitivo. Nel 2003 pubblicano il cd autoprodotto Baghdad. La scomparsa prematura di Enzo Costabile, compagno di viaggio e autore dei loro testi, provoca una battuta d’arresto che congelerà l’attività del collettivo per diversi anni. Con il lavoro successivo, Mari, partecipano al Premio Tenco 2010 e risultano fra i primi cinque finalisti.odificarlo e aggiungere il tuo testo.

Forgia
Guerra
Scilla e Cariddi
Riciettu

Dedalus

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Nel 1998 venne pubblicato per l’etichetta discografica Teatro del Sole di Palermo che segnò un punto di svolta, pur col variare di alcuni componenti del gruppo, pur con collaborazioni di musicisti “esterni”, l’impatto, la musicalità, la poetica rimaneva invariata; trovando “l’assetto” definitivo, riproporre forme comunicative e comportamenti espressivi delle comunità subalterne, nell’intento di dare un originale ed operativo contributo al recupero dialettico della memoria storica collettiva.n paragrafo. Fai clic qui per modificarlo e aggiungere il tuo testo.

Mari
Nun tegnu voglia
Vruscia suli!
Senza spini

Ammascà

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E' un lavoro di ricerca scientifica, documentazione e creazione artistica dedicato al gergo dei quadarari di Dipignano, paese calabrese in provincia i Cosenza la cui storia è caratterizzata dalla presenza di una piccola comunità di lavotarori del rame.  Le fondamenta di questo lavoro sono le ricerche di  John B. Trumper, appassionate e capaci di offrire ai calabresi il prezioso tesoro della propria linga. I mattoni sono le parole di Franco Araniti, frutto di un lavoro di ricerca estetica e creazione linguistica che da molti anni porta a esplorare con passione la forza e la potenza della parola. Il cemento sono le canzoni del Collettivo Dedalus. Non resta che scegliere l'ordine con cui costruire la casa, sembra strano , ma starà in piedi ugualmente.

Mari
Nun tegnu voglia
Vruscia suli!
Senza spini
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